Basta niente è il titolo della personale di Raffaella Santamaria ospitata a Fragilecontinuo dal 25 novembre al 7 dicembre e, insieme, è chiave di lettura delle fotografie esposte. Un invito, più che altro una constatazione, di cosa sia necessario per provocare uno sguardo altro nel modo in cui si vedono le cose.
Diverse le serie esposte. Per tutte, è il vuoto, il lavoro di sottrazione, a fare da comune denominatore. È così per wet & dry, dove la stilizzazione delle forme si accompagna ad una sensazione liquida, quasi amniotica; lo è per white, dove si aprono squarci di microcosmi ovattati.
Era un tempo il taccuino per immagini dei momenti privati e “semplici”, la Polaroid. Probabilmente simile a ciò che il Super8 è stato per i filmini di famiglia. Ma, con in più, quel suo essere istantanea, maneggevole, quasi giocattolo. Il mezzo discreto e largamente accessibile per distillare frammenti dal flusso del tempo.
La dimensione intimistica è ciò che Raffaella Santamaria conserva di come la Polaroid è stata usata in passato. Tuttavia, non sono più quadri familiari ad essere catturati sulla pellicola autosviluppante; sono i dettagli, composizioni minimali di estrema eleganza, a fare da soggetto, a racchiudere storie avvolte da atmosfere oniriche.
Sito Raffaela: www.raffaellasantamaria.com
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